Il Soave con il cibo: un matrimonio perfetto!

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Il Soave con il cibo: un matrimonio perfetto! In evidenza

Nelle calde giornate estive un buon calice di vino bianco è sempre una benedizione. Se il bianco in questione poi è un Soave il piacere è assicurato. Buono bevuto da solo, ma eccellente anche a tutto pasto, il Soave è, tra i grandi bianchi, uno di quelli che più spicca per la sua versatilità con il cibo. Gli abbinamenti possibili sono veramente tanti. E dato che la stagione è quella giusta e l'occasione di bere bianco a tavola è più diffusa, ecco qualche piccolo spunto per sfruttare al meglio le caratteristiche di un buon Soave.

Vitigni e denominazioni d'origine del Soave.

Il disciplinare ammette tre vitigni principali alla base del Sove: Garganega (minimo 70% fino al 100%, a seconda delle esigenze del produttore), Trebbiano di Soave e Chrdonnay (entrambi ammessi fino a un massimo del 30%). Tre sono anche le denominazioni previste.

Soave Doc: è la zona più estesa e comprende al proprio interno 3 sotto zone:
a) Soave Doc prodotto quasi esclusivamente in pianura. È un vino leggero, beverino, molto piacevole.
b) Soave Classico:
l'area storica che si estende tra Soave e Monteforte d'Alpone. I vigneti si snodano lungo le colline e danno vini molto più strutturati, con una capacità di invecchiamento che va dai 5 ai 7 anni.
c) Soave Colli Scaligeri, la più recente delle 3 e che “abbraccia” parte del Soave Classico. Regala vini pregiati, con discrete capacità di invecchiamento.

Soave Superiore Docg: l'eccellenza della denominazione. Copre tutta la zona del Soave Doc, ma richiede da disciplinare rese minori (10 tonnellate per ettaro contro le 14 del Soave Classico), un grado alcolico minimo di 12° e un'immissione sul mercato solo dall'aprile successivo alla vendemmia (la tipologia “riserva” esce dopo 14 mesi). Spesso affinato in legno, si presenta con un colore più carico, con uno spettro floreale ampio e variegato, presenta struttura importante e ottime capacità d'invecchiamento.

Recioto di Soave Docg: la resa per ettaro è di 9 tonnellate e il vino non può scendere sotto i 14°. È uno dei grandi passiti italiani: dolce e con grande struttura, dal bellissimo colore dorato, molto fruttato al naso con sentori di vaniglia.

 

Il Soave a tavola.
Chi considerasse il Soave come vino adatto ad accompagnare unicamente piatti di pesce o verdure variamente preparate (piselli, asparagi, bruscandoli, ortiche) potrebbe avere qualche bella sorpresa. Oltre ad accompagnare in modo egregio la cucina del territorio e i suoi rinomati prodotti locali (link all'articolo), nelle sue versioni più strutturate il Soave regge tranquillamente l'accostamento anche con piatti a base di carne, formaggi più o meno stagionati e qualche dolce.

Ecco una rapida (e men che mai esaustiva) carrellata delle pietanze che potrete accompagnare ad un buon Soave, tenendo ben presente che in questo campo niente vi impedisce di osare anche gli accostamenti più arditi. Alla peggio lascerete lì il piatto e vi berrete il vino!

Il Soave Doc nelle sue proposte più fresche va benissimo con pesce al vapore, frutti di mare dal sapore leggero, piatti di verdura estivi e naturalmente col locale Prosciutto crudo di Soave . Nelle sue versioni più strutturate, magari affinate in legno, ottimi i molluschi appena cotti o crudi delicatamente conditi, carnosi frutti di mare in padella, primi con crostacei, pesci d'acqua dolce proposti con ricette vegetali, carni bianche grigliate e arroste, minestroni e risotti, formaggi freschi.

Il Soave Superiore Docg è eccellente con pesci importanti conditi in maniera intensa, salmone fresco, baccalà, carni bianche elaborate con verdure, stuzzicanti combinazioni carne/pesce come ad esempio involtini di lardo croccante e scampi, vitello tonnato, sughi di carne e verdure di stampo autunnale e invernale (soprattutto nelle versioni che prevedono l'affinamento in barrique).

Il Recioto di Soave (provatelo anche come vino da meditazione) esalta il sapore dei formaggi erborinati soprattutto se accompagnati da diverse confetture, è straordinario con le versioni più stagionate del  Monte Veronese, altra eccellenza indiscussa del territorio, regala emozioni uniche con il fois gras e risulta il vino ideale per la piccola pasticceria e per dolci a base di cioccolato fondente. A Verona è il grande classico delle feste natalizie abbinato al Pandoro.

Nel nostro Relais potremo darvi delle utili indicazioni per scoprire le migliori cantine del territorio o i ristoranti più tipici dove sperimentare questa favolosa duttilità col cibo del Soave.
E se magari, dopo una bella escursione o un giro in bicicletta vorrete degustarne un buon calice, nel pieno relax di queste colline meravigliose, non avrete che da chiedercelo e sapremo accontentarvi.

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